venerdì 21 dicembre 2007

Enzo Bettiza e il mito ortodosso

Su Panorama di questa settimana un articolo da far accapponare la pelle. Con un finale da capogiro.
In "UE: 6 mesi caldi fra Slovenia e Kosovo" Enzo Bettiza fa paragoni arditi tra Slovenia e Kosovo, tra UE e Serbia/Russia. Secondo il giornalista Lubiana convincerà la Serbia a venire a patti pur di lasciare che una parte del suo territorio geografico e culturale si stacchi da sé per sempre. Anzi, secondo la mente brillante - come molte menti brillanti di Panorama - Lubiana conoscerebbe così bene Belgrado da poter dire al serbo 'in difficoltà': "Smettila di fare la vittima, ti aprirò le porte dell'Europa. Se vuoi il mio aiuto nella trattativa, devi aiutarmi a risolverla. Basta coi piagnistei e i miti ortodossi".
Insomma, l'antico collega di Montanelli, cioè mente brillante Bettiza, risolve la questione affermando che la cattolica-protestante Slovenia avrebbe l'autorità per dire al serbo che lui crede in miti ortodossi. Cioè, vista dalla prospettiva di un ortodosso, un eretico si permetterebbe di chiamare le credenze di un cristiano vero - quello che si sente di essere cioè l'ortodosso - 'miti ortodossi'.
Bettiza farebbe meglio a scrivere di Benedetto XVI e affini, il terreno che più gli compete. Parlasse della cattolicissima Croazia, la terra che ha dato i natali alla sua famiglia. Andasse a pregare con i monaci dell'Illiria. L'ortodossia la lasciasse agli ortodossi.

giovedì 20 dicembre 2007

Cavallo Pazzo è tornato!

Il presidente Bush sostiene l'indipendenza delle minoranze (o maggioranze) sui territori di altri Stati, in particolare il Kosovo e la Cecenia. Da sottolineare che il Kosovo da sempre è stato territorio culturale della Serbia ortodossa, e la Cecenia è russa dopo una guerra che è durata cinquant'anni, nella prima metà dell'Ottocento.
Gli indiani Lakota, una delle tribù Sioux più famose, ritengono non solo che i Trattati firmati con gli Stati Uniti in 150 anni di storia non hanno più valore, ma anche che non sono più cittadini degli Stati Uniti d'America, rivendicando il loro territorio, che si estende per ben cinque Stati. Una delegazione di responsabili Lakota ha sottolineato - in una conferenza stampa a Washington - che la nazione Sioux si ritira unilateralmente dai Trattati conclusi col governo federale americano, in quanto tutti i 33 Trattati sottoscritti (il più antico risale a 150 anni fa), «parole senza valore su carta senza valore», non solo non sono stati rispettati, ma sono stati più volte violati facendo sì che i Sioux fossero privati di cultura e usanze, e la loro terra gli venisse sottratta.
A questo punto è lecito chiedersi se il presidente Bush sarà così coerente da approvare anche le spinte indipendentiste dei nuovi Cavalli Pazzi.

martedì 11 dicembre 2007

Luttazzi, Grasso e gli specchi...

Ho ascoltato l'ultimo bel discorso di Aldo Grasso sul Corriere online. Da buon critico televisivo, Grasso ha sentito l'esigenza in questi giorni di evidenziare le problematiche legate alle accuse a Luttazzi (e la conseguente sospensione di Decameron), dando alle accuse stesse una base di prestigio intellettuale (?).
Il discorso comincia con un bell'encomio, sullo stile delle Vitae dei santi, in favore di Luttazzi - in particolare la carriera televisiva dei suoi primi anni, che viene contrapposta agli eccessi dell'ultimo periodo, alle volgarità che, secondo il critico, rispondono ad un bisogno spirituale - e liberatorio - del pubblico che segue gli spettacoli teatrali del comico. Insomma, secondo il critico, chi va agli spettacoli di Luttazzi lo farebbe quasi per un'esigenza di volgarità, come se già non ci fosse abbastanza volgarità in questa televisione, materia di lavoro del critico, in cui la fanno da padrone la guerra contro il terrorismo per la libertà (di chi?), la cronaca nera di Porta a Porta e consimili, la violenza della malapolitica italiana, la pornografia del pensiero televisivo di "culi, tette, soldi, successo, droga, impunità".
La parte finale del discorso recita: "Nelle reti non ci sono più le persone che amano seguire i programmi. Una volta per ogni programma c'era sempre un funzionario, dotato non solo di autorità, ma anche di molta autorevolezza, che seguiva i programmi, sapeva intervenire, sapeva correggere preventivamente... insomma, diceva: "No guarda, questo è troppo, insomma renditene conto." Faceva ragionare l'attore o chi per lui, e insomma poi alla fine si trovava la via d'uscita. Ecco, secondo me manca questo, manca... che non è controllo, è la voce della rete che interviene prima e si evita così poi quelle sgradevolezze come sono sempre le cacciate, come sono sempre le censure, come sono sempre questi episodi".
Insomma, nell'epoca della guerra preventiva, una bella censura preventiva! Il buon critico Grasso si arrampica sempre più in alto, ma lo specchio lo fa scivolare nel baratro della satira: probabilmente punta a prendere il posto di Luttazzi come conduttore di Decameron...

domenica 9 dicembre 2007

Il grottesco III: Luttazzi e i grassi a confronto

A favore della nuova tesi vaticana-Telecom-geronziana, e quindi di un piccolo complotto transpartitico contro la trasmissione di Luttazzi, ci sono alcuni elementi da cui non si può assolutamente prescindere:
1- ancora nessun telegiornale ha riferito la notizia (il TG3, il telegiornale più 'progressista', progredisce con lungo silenzio)
2- Ferrara il grasso pare non avere avuto finora alcun moto di indignazione (forse solo qualche moto di stomaco dopo l'abbuffata), anche se c'è chi dice che avesse mostrato la volontà di dimettersi se una posizione dura contro il comico non fosse stata tenuta
3- Aldo il grasso sulle pagine del Corriere scrive che "l'attacco a Giuliano Ferrara, gratuito e a freddo, greve e non grottesco" è un colpo contro il coraggioso direttore de La7 (ma il grasso Aldo conosce l'uso che la satira fa del grottesco?)
4- Aldo il grasso termina col scrivere che
"Berlusconi aveva ragione quando parlava di «uso criminoso del mezzo»" e "adesso non ci sarà più nessuna rete che lo chiamerà e non si può per tutta la vita fare i professionisti del martirio": ma - la domanda è lecita - per la grottesca descrizione se la sarebbe presa Ferrara o Berlusconi?
5- perché non è stata sospesa la replica del giovedì? il problema è nato solo il venerdì sera, cioè ad un giorno dalla nuova trasmissione... forse quando, saputo della nuova trasmissione, qualcuno ha inviato un ultimatum a La7...

Finché ci sarà la possibilità di poter esprimere in libertà pensieri e parole su internet, sarà garantita la libertà per tutti! Capito Levi-Prodi?

sabato 8 dicembre 2007

Il grottesco II: Luttazzi e Benedetto a confronto

Pian pianino - ma non da media ufficiali (ovviamente) - si farebbe sempre più chiara la vera ragione della nuova censura di Luttazzi. Pare che il comico stesse preparando una puntata in cui avrebbe toccato - tra i vari argomenti - l'ultima enciclica del Papa. Il Papa avrebbe quindi deciso - tramite i suoi servitori - di far valere il suo potere temporale su La7 - previa scomunica e passeggiata a Canossa da parte del vicedirettore dell'emittente televisiva.
In realtà Luttazzi al momento tace - o anzi - come ci ricorda la Guzzanti - ride mentre monta comunque l'ultima puntata - quella che poi non è andata in onda. La7 ha provato ad attaccare il comico con armi spuntatissime, e - sono sicuro - presto il comico risponderà con la sua arma migliore: tanta satirica cacca!

Il grottesco: Luttazzi e Sorokin a confronto

Di oggi la notizia che Luttazzi è stato defenestrato da La7 per aver offeso Ferrara. In una contrapposizione satirica e post-modernista ha dipinto un'immagine buffa senza freni inibitori: per sopportare la tragedia infinita dell'Iraq (e le menzogne dell'ex-presidente del consiglio), il comico pensa a Ferrara in una vasca da bagno con Berlusconi e Dell'Utri che gli orinano addosso, Previti che gli defeca in bocca, la Santanché in completo sadomaso che li frusta. I giornali come il Corriere - cioè quotidiani di Stato che si scagliano contro la Russia di Putin in nome della libertà e della democrazia, sono pronti a puntare il dito contro Luttazzi (vedi l'articolo di M.Volpe). Così fa anche una certa dirigenza politica de La7. Il confronto con la Russia è quantomai attuale.
Quando Vladimir Sorokin, noto scrittore russo, ha descritto una scena di sodomia tra Stalin e Krušev, è stato accusato di pornografia. I sostenitori di Putin hanno cominciato a fare una campagna attiva contro i suoi libri, "bruciandoli in piazza". Un'articolo del 2002 de La Stampa titola; «Stalin a letto con Krusciov: arrestate lo scrittore».
I giornalisti e i politici sono categorie malate: al loro interno ci sono comunità simbiotiche che andrebbero eliminate con un potente antibiotico.

martedì 4 dicembre 2007

Bondstil, strategia e guerra fredda

Dal 10 dicembre il Kosovo sarà finalmente indipendente... o meglio maggiormente dipendente dagli Stati Uniti che, se riterranno necessario, allargheranno la loro bella basetta di Bondstil per farla diventare la più grande base americana in Europa... eh sì, lo sai agli americani quanto gliene può fregare di quattro kosovari con le p...e al c...o! Le balle moderne sono un vero spasso!!!

Il grande capo

Il grande capo Bush ha telefonato al suo omonimo russo per congratularsi (dopo due giorni dalla vittoria del suo partito). E i giornali italiani rispondono in coro: "Augh grande capo Bush, tu hai finalmente convalidato le elezioni russe!". E scompare dalle pagine dei nostri quotidiani (allineati) la parola brogli. Mentre rimbombano le parole del grande capo "nucleare" e "Iran".

lunedì 3 dicembre 2007

Contraddizioni

Si parla di voto in Russia e di irregolarità. Grandi titoli sui giornali. Osce e Ue: voto irregolare. In Kosovo, invece, era tutto regolare...
Sempre più chiaramente si delinea un profilo dell'informazione così malata ... non c'è più speranza, non ci sarà alcuna redenzione del giornalismo.
Non capisco come sia possibile parlare di Russia senza - ad esempio - prendere in considerazione il popolo russo, senza conoscerlo, o amarlo e odiarlo allo stesso tempo. La maggior parte dei russi ama Putin. La vecchia babuška del paesino - lontanissimo dai centri importanti della Russia - vota Putin. Come vota Putin il commerciante o il professore. Esiste un dissenso, una minoranza. Un dissenso represso. Ma la Russia non considera dissensi, i russi amano la stabilità e la mano forte. Oggi come centocinquant'anni fa...
E se Putin è divenuto uno zar, questo lo si deve esclusivamente al popolo russo. Ci scandalizziamo della situazione Cecena? Per molti russi è una semplice questione interna. Per molti russi la Cecenia è come il nostro Alto Adige. L'unica differenza - ma sostanziale - è che noi italiani non ci sogneremmo mai di bombardare Bolzano.
Putin è una questione interna alla Russia, un fenomeno prettamente russo. Osce e Ue vengono dopo. E - forse - sarebbe il caso che nell'utilizzo delle proprie fonti, i giornalisti - assieme a Osce e Ue (e Stati Uniti che si nascondono sempre dietro tutto e tutti) - considerassero quanta percentuale della popolazione tali fonti rappresentino.
Un'informazione malata piena di contraddizioni e di falsità.

domenica 18 novembre 2007

Kosovo, populismo e antidemocrazia.

Mi chiedo dove siano l'Unione Europea, la NATO, la KFOR, la legalità. L'OCSE è una presa per i fondelli. La minoranza serba non è andata a votare per protesta, e la maggioranza albanese ha decretato la vittoria del partito per l'indipendenza, un po' come se da noi si tenessero elezioni in Lombardia e, dopo la vittoria della Lega, si cominciasse a parlare d'indipendenza politica della regione. La NATO ha bombardato la Serbia, ora l'Europa dovrebbe agire per contrastare i "guerriglieri" populisti e antidemocratici del PDK.

sabato 17 novembre 2007

Giustificazioni di Democrazia.

Gli esportatori di Democrazia usano libri, giornali, mass-media, per screditare l'avversario politico e militare. La teoria contenuta nell'ultimo romanzo dello scrittore J.P. de Sales (cioè Saddam sarebbe il figlio di Hitler) viene infatti ben sottolineata dal quotidiano di Stato, il Corriere della Sera, dalla giornalista Alessandra Farkas. Ogni settimana il Corriere ci dona imperdibili perle di saggezza che giustificano politica e guerre degli esportatori di Democrazia.

Lapidazione di Stato

Il giovane Sandri è morto colpito da un colpo di pistola. Nelle sue tasche hanno trovato pietre. Le stesse pietre con cui hanno sfondato la testa al giovane Giuliani, un ragazzo ucciso da un colpo di pistola.
Quando la situazione scivola di mano, c'è qualcuno - un potere occulto, lo Stato nello Stato, una élite di capi, ... - che ordinerebbe di camuffare l'omicidio di Stato in qualcos'altro. Appena ci si accorge dell'errore, subito entrerebbe in azione il reparto camuffamento e la scena del crimine viene riempita - dal nulla - di armi, coltelli, biglie, sassi.
Noi non capiamo. Veniamo semplicemente informati di quello che ci vogliono far sapere. E così la realtà si tinge di giallo, la fame di notizie si fa sempre più presente, e voci ripetono: "Dare notizie di verità e giustizia". Ma quale verità? Quale giustizia?
Quella della lapidazione di Stato.

giovedì 15 novembre 2007

Contenuti e Contenitori

Il problema è di fondamentale importanza. Certi contenitori, attraverso determinati contenuti, svolgono un ruolo educativo, e la società, appresi questi contenuti, dopo averli ben metabolizzati, li fa propri. Anche se i contenuti non hanno ragione di essere.
In questi ultimi anni si è svolta una vera e propria campagna anti-slavo, perché - inizialmente per un problema di confini politici (slavo = europa dell'est = comunismo) - la nozione di slavo, sganciata da significati precedenti, è stata semantizzata come "abitante dell'Europa orientale". Questo provocherebbe due stravolgimenti della realtà:
1) qualsiasi abitante dell'Europa orientale sarebbe uno slavo
2) lo slavo avrebbe caratterstiche estetiche e fonetiche comuni per tutta l'Europa orientale.
Ma non è così. La cosa grave è che questo venga ritenuto tale da ogni strato della società, in particolare dai giornalisti. La banda degli slavi, l'accento slavo, il volto dello slavo. Se esiste un antisemitismo, esiste purtroppo un antislavismo.
I rumeni non sono slavi.
Gli albanesi non sono slavi.
I moldavi non sono slavi.
Ma soprattutto dire slavo nel 2007 non ha senso. E' come se gli altri popoli chiamassero romanzi (o latini) gli italiani. E i mafiosi in Germania o in America dei banditi dall'accento romanzo col volto romanzo. L'unità slava, se mai c'è stata, è un'entità che si avvicina temporalmente alla nascita di Cristo.
I russi sono slavi, ma sono soprattutto russi.
I polacchi sono slavi, ma sono soprattutto polacchi.
I loro accenti sono diversi, e - se si ha orecchio e conoscenze - si è in grado di riconoscere se chi sta parlando sia polacco o russo. Dire slavo, dal punto di vista sociale e politico, non vuol dire nulla. In particolare poi se quello che sta parlando in un italiano stentato o nella sua lingua madre è albanese, rumeno, zingaro.
Che cosa fa lo Stato Italiano per cambiare questo stato di cose? E i giornali? Perché, quando si deve trattare determinati argomenti, non ci sono dei consulenti esperti? In Italia abbiamo consulenze inutili di tutti i tipi che ci costano miliardi di euro ogni anno. E le consulenze utili invece sono lasciate fuori da contenuti e contenitori.

lunedì 12 novembre 2007

Fantasia e realtà

In televisione Porta a Porta ... un senso di nausea! Argomenti ... sempre gli stessi, parole inutili di persone inutili che sentenziano su cose che - alla fine dei conti - non conoscono nel dettaglio o non conoscono affatto. La superficialità della televisione, o meglio - televisione e giornalismo. L'uso del blog diviene l'alibi per qualsiasi accusa, la soluzione ad ogni dramma umano, la chiave di lettura del male. Se Edgar A. Poe fosse nato nel 1973, ora - 34 anni - avrebbe un suo blog: "Il Corvo Umano". Se poi fosse morta - per qualche arcano motivo - una persona di sua conoscenza, la figura di Poe avrebbe cominciato ad incarnare il male estremo: lui, un depravato, un drogato, un alcolizzato, un letterato, si, lui, l'assassino. Una personalità distorta? O forse la distorsione della realtà da parte di chi quel blog recepisce.
No, noi non chiuderemo i nostri blog, capito GIORNALISTI DA QUATTRO COPECHI?

Violenza

Si continua a parlare di violenza. L'Italia non è quella pacifica penisola del sole, del mare, pizza pasta e mandolino... l'Italia è un paese brutto, perché in Italia vivono gli italiani! Un popolo non-popolo diviso da lingua, usi, costumi. Un popolo così diviso che non ha una sua vera rappresentanza politica. Un popolo così profondamente diviso che ... è ancora più facile da governare. Un popolo che vive la propaganda, la beve come il latte della sua esistenza.

sabato 10 novembre 2007

La notte dai lunghi coltelli

I mass-media sono concentrati sugli omicidi. Dal 2002 puntate infinite di programmi-spazzatura su Cogne & co., assieme ad una quantità incredibile di pagine... Negli ultimi mesi gli omicidi si susseguono in un roteare vorticoso, mentre le notizie importanti sono messe in secondo piano. Si parla di tutto: partiti-movimenti che nascono a sinistra come a destra, dichiarazioni politiche, nucleare nucleare nucleare e no-al-nucleare no-alla-TAV no-al-mondo, Rignano-Flaminio, Garlasco, Amanda Knox e Meredith Kercher, e così all'infinito. Ma: cosa sta facendo il nostro governo? Come lavorano i nostri politici? La situazione economica in Italia? I lavoratori con contratti di Pulcinella? La situazione dell'università e della ricerca? Il trattamento di fine rapporto? I prestiti delle Banche a regioni, comuni, province, ministeri, istituzioni, ...? La svendita dell'Italia? Le basi militari americane in Italia? I nuovi poveri? Potrei continuare per ore... Grillo ha ragione: in Italia l'informazione è viziata!

giovedì 8 novembre 2007

Casi-n-uclear

Casini apre la bocca e continua a parlare di nucleare. Spalanca le fauci e gli dà fiato. Casini, il nuovo leader del centro-destra, un uomo - figlio di Forlani - che dovrebbe solamente vergognarsi di autodefinirsi "politico". Uno pseudo-politico borioso con il cervello di una medusa. Casini: BASTA! io NON c'entro!

mercoledì 7 novembre 2007

Georgia, USA e Russia

In Georgia si manifesta contro la cattiva gestione del governo filo-americano? Per il presidente Saakashvili è colpa dei servizi segreti russi. Evidente è il sistema di pensiero americanofilo per cui il male viene da Russia/ex-SSSR, mentre il bene esclusivamente da occidente/democrazia/USA. Un sistema culturale in cui il bene siamo noi, il male gli altri (specialmente se sono russi). La Russia, i cui rappresentanti politici non sono affatto dei santi, né uomini fededegni, non è però il male assoluto. Il male assoluto è, ad es., la cancellazione dei diritti umani da un sistema culturale. Le guerre si fanno anche con le parole, ma in questa guerra ci sono solo due perdenti, e nessun vincitore. E il popolo - lo strato sociale che maggiormente subisce le mancanze del sistema - è "avvinghiato in una stretta mortale". Altro che il "reset" di Grillo!

JFK: CIA e Servizi Segreti Rumeni

Il braccio destro di Nicolae Ceausescu, prontamente arruolato dalla CIA, oggi ci da lezioni di storia, pubblica libri e imputa ad altri quello che - evidentemente - gli americani hanno fatto a loro stessi: togliere di mezzo un presidente scomodo. La notizia - ovviamente - è stata ampiamente riportata dal Corriere - organo di regime - con un lungo articolo. E - naturalmente - il libro scritto da questo signore deve essere ben pubblicizzato in Italia. La storia si può riscrivere. Noi - purtroppo - siamo l'America.

martedì 6 novembre 2007

Comprendere la vita

Oggi ci siamo e domani - chi lo sa'. Alla vita non c'è speranza se non viverla compiutamente. Non compiamo la nostra vita semplicemente riproducendo in altri la nostra essenza. Non sono solo i figli il nostro compimento. Non sono solo gli altri che ci permettono di sopravvivere. Ma siamo noi stessi, è in noi che la vita - la nostra vita - si compie e si conclude. Dobbiamo per questo abbandonarci all'inevitabilità dell'esistenza, oppure abbiamo il dovere di ribellarci al suo corso, modificandolo a nostro piacimento?

domenica 4 novembre 2007

Onestà intellettuale

L'anno scorso, per alcuni mesi, ha vissuto con noi un'amica rumena. Laurea in economia (non riconosciuta in Italia) ha fatto per anni la badante in casa di un noto politico di alcuni anni fa. Al momento lavora - tra alti e bassi - negli alberghi più esclusivi d'Italia, come governante. Una donna che ha sempre combattuto per avere il suo permesso di soggiorno, ed essere in regola con la legge italiana. Rispettosa e precisa. Un modello di onestà per molti dei suoi connazionali. Non potrò mai dimenticare le sue parole: "Quando sento che ci sono dei rumeni, evito di parlare e faccio finta di non capire. Ho paura perché non sai mai chi hai davanti". Una donna spaventata dai suoi connazionali. D'altronde, più di cento anni fà, a New York, quanti italiani facevano finta di non essere italiani, pur di non avere rapporti con la loro stessa comunità?
Un dato che fa riflettere: dal gennaio 2007 in Romania sono calati i crimini del 60%. Il governo rumeno non controlla in uscita, e permette a tutti - cosa vietata dalla CE - di muoversi liberamente. Per legge la libera circolazione di uomini all'interno della CE è limitata ai soggetti che non abbiano subito procedimenti penali, quindi non socialmente pericolosi. La Romania risparmia l'onere su sicurezza e carceri, delegando tutto all'Europa.
Ovviamente la criminalità in Italia è composta in numero minore da delinquenti extracomunitari, però è vero che tra loro la percentuale più alta consiste in rumeni.
Il problema esiste, e non va sottovalutato. Non è problema etnico, ma di scelte politiche: la Romania la sua scelta l'ha fatta, e l'Italia sta subendo in modo massiccio il peso di tali scelte! Vergogna!

sabato 3 novembre 2007

Ambasciate, Ministeri, ordine pubblico

La Romania chiede all'Italia di far luce sugli eventi che ieri sera hanno avuto luogo nella periferia di Roma. Tre cittadini rumeni sono stati malmenati da una squadra di "pogromsiki". Non ha però chiesto che sia fatta luce sui migliaia di delitti contro cose o persone che i cittadini rumeni compiono ogni giorno in Italia. Il razzismo è un fenomeno che nasce - oltre che da ignoranza - da un disagio. Cosa fa la Romania affinché quel disagio non sia più una delle componenti dalla forza distruttiva del razzismo? Qual'è l'impegno che ha nel sociale e nel settore dell'istruzione? La Romania chiede all'Italia di intervenire, la Romania - uno stato in cui la parola "legge" è pensata - più o meno - "alla Mastella".

venerdì 2 novembre 2007

Pogrom 2007

Stasera i cittadini di Roma hanno detto basta alla civiltà. Specialmente perché la civiltà che rappresenta la città di Roma non è la civiltà che rappresenta i romani. Chi parla di civiltà quando una città è lasciata alla mercé di malfattori di ogni sorta? Come si fa a pronunciare giudizi su una popolazione stanca di soprusi, angherie, furti, rapine, prostituzione, droga, omicidi... George Santayana scriveva che quelli che dimenticano il passato sono condannati a ripeterlo. Bastoni, coltelli, falci: avete mai letto racconti di pogrom avvenuti 150 anni fa nella Russia zarista? Ma come insegna Todorov "il medesimo fatto ... può ricevere interpretazioni opposte e servire di giustificazione a politici in contrapposizione fra di loro". Inviterei i politici che parlano di accoglienza e integrazione a vivere gomito a gomito con le "situazioni di tolleranza": diventerebbero essi stessi dei razzisti violenti dediti a pogrom.

mercoledì 31 ottobre 2007

Una PA uggiosa

La Pubblica Amministrazione non funziona. Si regge su un manipolo di volontari che credono che lavorare bene serva a garantire un futuro a sé stessi e ai propri figli. Gente che viene pagata con stipendi da fame, che - se non si fa furba - non usufruisce dei privilegi dei furbi. La Pubblica Amministrazione è una piovra che con i suoi tentacoli avvolge i più deboli in una morsa mortale. Dal parcheggio per i dipendenti (che non basta mai per tutti) alla ditta dell'amico (che sicuramente lavorerà a dispetto della ditta più conveniente). E' una mafia stratificata nel genoma italiano. Ognuno di noi è colpevole, perché non può non adeguarsi al sistema piramidale in cui viene collocato. Ho un forte senso di nausea...

martedì 30 ottobre 2007

Accademia e conoscenza

Vorrei provare a delineare la distanza che si è creata nel corso degli anni tra accademia e conoscenza. Due mondi distinti. A cosa serve la conoscenza nell'accademia? E' più importante l'apparire, o invece ciò che si è veramente? Va avanti chi prova a cambiare la staticità delle istituzioni, o chi di quella staticità approfitta costantemente? La conoscenza è in divenire, l'accademia è in essere, e - purtroppo - non esiste un punto d'unione.

sabato 27 ottobre 2007

Vista - non Vista

Microsoft, un nome, una garanzia (?). Capace di trasformare il sistema operativo in un grande pantano dove "dividere et imperare". Un sistema operativo pesantissimo che ha problemi con firewall e antivirus, che non ti permette l'istallazione di maggior parte dei programmi che avevi comprato per XP, che non ti fa vedere vecchi video, ... una sola parola da associare a Vista: "merda". Provate sul motore di ricerca di google a scrivere "Vista" e "merda": leggerete perché è meglio rimanere con XP oppure passare a Linux o MacOS.

giovedì 25 ottobre 2007

La zona di Lozano

Il marine Lozano non può essere processato in Italia. La moglie di Calipari grida al mondo la disperazione per la sudditanza italiana agli Stati Uniti. In due secoli, pieni di sangue e di morte, abbiamo combattuto per la libertà e la democrazia, in nome della libertà e della democrazia. E ci ritroviamo sudditi e non più cittadini. Citoyen è ormai una parola rivoluzionaria. O forse - citoyen è di nuovo una parola rivoluzionaria. Nel mondo non ci sarà libertà e democrazia fino a che i cittadini degli Stati Uniti - in particolare i militari - non riconosceranno i tribunali stranieri perché giudichino i loro reati. La lunga scia di sangue innocente deve finire. E chi ha sbagliato, paghi. Ma i nostri politici non hanno le "palle".

Novità vs. Ripetizione

Avevo immaginato Passato e Pensieri come un diario in cui mettere qualcosa di mio, e dare la possibilità ad alcuni di controbattere le mie idee, o di esprimerne di nuove. Non avevo inteso il blog come luogo - come si fa in molti altri luoghi - dove copiare e incollare articoli di altri. Un luogo invece in cui i post - brevi e di proprio pugno, fossero fatti di parole taglienti come lame. Le parole degli altri - in questo caso infatti - sono armi già usate e ormai spuntate.

mercoledì 24 ottobre 2007

Mondo-Italia = 1-0

In tutto il mondo si parla della legge Levi-Prodi. L'Italia dipinta come una seconda Cina. Nemmeno con Berlusconi si era arrivati a tanto...

martedì 23 ottobre 2007

Un pensiero al giorno

Che necessità abbiamo di mettere per iscritto i nostri pensieri, per di più giorno dopo giorno?
Probabilmente l'effetto che questo porta alla nostra mente è del tutto salutare. Non viviamo solo d'intimità. A volte gridare al mondo ciò che è celato nei nostri pensieri è un bene inestimabile che arricchisce non solo la nostra vita, ma anche quella di chi le nostre urla percepisce.
La nostra società - la società dell'informazione - ha problemi di comunicazione interpersonale. La posta elettronica allontana chi è vicino e avvicina chi è lontano: uno strano gioco in cui le persone che potresti vedere facilmente - quasi ogni giorno - finiscono col perdere lo spessore del reale che le dovrebbe invece contraddistinguere. Torniamo a parlarci.

lunedì 22 ottobre 2007

Roma gela

Fa freddo. Il clima è gelido non solo per le strade di questa splendida città, ma ovunque: nella vita di tutti i giorni, nei momenti di lavoro, di studio... è tutto ghiacciato. Il futuro è un cubetto in un frigorifero chiuso. Non c'è luce, ma solo freddo, troppo freddo.
Chiuderanno i blog? La parola "censura" non viene ancora utilizzata. La propaganda già lavora. Per le strade grandi manifesti in cui una splendida infermiera ci ricorda che "pane, amore e sanità": come se il nostro sistema fosse il migliore. I nostri medici - competentissimi - sono quasi tutti all'estero. La ricerca scappa lontano dall'Italia. Un ministro della Repubblica caccia un PM perché indaga sulla politica.
Fa freddo. Le porte del frigorifero sono incollate... troppo freddo.

domenica 21 ottobre 2007

Roma - nia / Roma - mia

Domenica scorsa sono capitato alla stazione Ostiense. Con un computer portatile e un piccolo borsello a tracolla entro nel colonnato che precede l'ingresso in stazione. Da lontano risuona un fischio, e due individui si muovono nella mia direzione. Varco la soglia e comincio a cercare sul tabellone degli arrivi il binario del treno su cui viaggia Mara (che sono venuto a prendere). Vedo con la coda dell'occhio che questi due balordi si piazzano dietro di me, al ché scatto verso un altro angolo di stazione, su cui c'è un altro pannello, e continuo a cercare orario e binario. Dopo alcuni secondi i due mascalzoni nuovamente si avvicinano di soppiatto alle mie spalle. Ma - ancora allertato - accortomi dell'agguato, impreco ed entro nel bar che ho di fronte. Sventata la rapina, decido quindi di andare ad aspettare Mara alla stazione successiva - la stazione Tuscolana. Se mi avessero aggredito e derubato, avrebbe fatto notizia unicamente per il fatto che nel computer c'era il lavoro di tre anni di dottorato. La stampa invece ha dovuto ben rimarcare il fatto che ieri sera Lamberto Sposini sia stato aggredito e derubato di un orologio vicino al Colosseo.
Sono più che sicuro che i miei presunti pseudo-aggressori fossero di origine romena (comunque non italiani). Non sono xenofobo e non cavalco campagne xenofobe. Credo solo che lo Stato Italiano sia in parte colpevole di questa situazione, e la politica debba salire sul banco degli imputati: una Nazione che si nasconde dietro all'indulto (bi-partisan) chiunque commetta un reato ha quasi la sicurezza che non sconterà mai nulla. Rimarcare il fatto che a delinquere siano stranieri non elimina il problema.
Italia - paese di ignoranti. Stampa - propaganda dei partiti. Politica - la legge è uguale per tutti, ma per alcuni è ancora più uguale che per gli altri. Paese garantista - chi delinque ha più diritti di chi vive onestamente.

Post-modifica

Qualche giorno fa ho pubblicato un post vuoto per semplice errore di digitazione. Pare che il sistema non permetta di cancellare post vuoti ma già pubblicati.
Ormai siamo così informatizzati che - schiavi della tecnologia - diciamo che una cosa è impossibile semplicemente perché un programma non ce lo consente. Stiamo costruendo un uomo che - per pensare - ha bisogno delle macchine. Il blog deve essere invece un chiaro esempio di come - senza contenuti - la tecnologia non serve a nulla.
Casini - uomo sapiente e ingegnoso - qualche giorno fa in televisione ha espresso preoccupazione per il futuro universitario della figlia: la giovane Casini vorrebbe iscriversi - a dispetto del padre - in una facoltà che ha che fare con la Comunicazione. Ma a che servono le materie umanistiche? Infondo Casini è semplicemente uno scienziato. Un uomo tecnologico che non ha bisogno di contenuti. Un genio che difende a spada tratta il nucleare... lui, laureato in Giurisprudenza. Casini è un uomo della scienza! Che urla - dall'alto pulpito di divorziato cattolico (!) - e sbraita di tecnologia e nucleare, e fa partire una nuova crociata contro tutto ciò che rappresenta un contenuto. Ma se il suo contenitore intellettuale è deserto, ciò non significa che debba riempire il nostro con bazzecole da "scienziato dei tempi moderni". A Casini farei leggere un bel testo, scritto cent'anni fa da un professore inglese, I.A.Richards, in cui si sostiene l'esistenza di un dovere morale per l'uomo di lettere: accompagnare la scienza nel suo percorso evolutivo.

venerdì 19 ottobre 2007

Il passato rimosso

«Alle grida strazianti e dolenti di una folla che pan domandava, il feroce monarchico Bava gli affamati col piombo sfamò. Furon mille i caduti innocenti sotto il fuoco degli armati caini e al furor dei soldati assassini "Morte ai vili", la plebe gridò. Deh, non rider, sabauda marmaglia: se il fucile ha domato i ribelli, se i fratelli hanno ucciso i fratelli, sul tuo capo quel sangue cadrà. La panciuta caterva dei ladri, dopo avervi ogni bene usurpato, la lor sete ha di sangue saziato in quel giorno nefasto e feral. Su, piangete mestissime madri, quando oscura discende la sera, per i figli gettati in galera, per gli uccisi dal piombo fatal. » [canto popolare]

Oggi il prezzo del pane è aumentato dell'80% in poche ore. Il Governo ha paura e pare impazzito, ma non fa nulla per migliorare le condizioni dei suoi cittadini. Rivivremo forse una nuova "protesta dello stomaco"?

Semilibertà condizionata

L'Italia è un paese con un enorme difetto: gli italiani. E' l'unico paese in Europa in cui si sta tentando di tappare la bocca - e impedire di esprimere i propri pensieri - agli uomini liberi. La cosa ancora più preoccupante è che gli uomini al Governo hanno ormai perso la testa, e - come una fiera impazzita - cominciano a mordere ovunque.
Come fare? Continuare a servire uno Stato ignobile, che non riconosce meriti ma fa sopravvivere unicamente gli amici? Vieta le voci dissonanti?
E' strano che nel 2007 risuonino nell'aria quelle parole rivoluzionarie proprie dell'Ottocento.
Gli universitari ora stanno a dormire. Nel '68, quaranta anni fa, alzarono la testa: quegli stessi universitari che oggi sono al Governo!
Vergogna.

giovedì 18 ottobre 2007

Primo

E' il primo messaggio sul mio blog. All'una di notte, avendo davanti poco più di sei ore di sonno, non posso approfondire quello che sarebbe naturale dopo una giornata intensa... una vita intensa, un passato intenso ma un futuro incerto. Questa sera la trasmissione di Santoro ha ricordato che il nostro futuro è in pericolo, domenica scorsa il concetto è stato tristemente sottolineato da Report. Io devo andare avanti così, "tirare innanzi" senza sapere se domani avrò un lavoro che mi soddisfi. Un bamboccione di 34 anni che è dovuto scendere a compromessi con la propria coscienza pur di "andare avanti": lo Stato, d'altronde, si dimentica - col suo perverso apparato burocratico - di finanziare la ricerca. Come diceva Blok: "Vedo le navi ...".