domenica 29 agosto 2010

Niente è cambiato...

"Più i reati sono gravi, più compromettono l'esistenza delle famiglie, più attentano alla sicurezza, alla moralità pubblica ... meno vengono puniti. Cosicché più i colpevoli sono persone dotate d'intelligenza, più godevano di condizioni agiate e di considerazione sociale, più la legge si mostra indulgente verso di loro... La legge riserva invece le sue pene più terribili, più infamanti, a quei miserabili che hanno, non diremo per scusante ... ma quanto meno per attenuante l'ignoranza, l'abbrutimento, la miseria in cui li si lascia immersi". Eugène Sue, I misteri di Parigi, 1842-1844 (Milano 2007, p. 870)

venerdì 29 gennaio 2010

Una stella nel cielo


La mia bambina è una stella nel cielo. La guardi la notte, quando la luna si nasconde e il resto della volta notturna si illumina a festa. Il mio dolce angioletto risplende d'amore, e mi chiama nel sonno quando mi volto di fianco e allungo le braccia. Nel cuore della notte la mia piccola creatura mi ricorda che la vita è uno scherzo macabro, la cui unica certezza è la sua fine. Di giorno mia figlia riposa nel cimitero di Urbino, all'ombra di qualche cipresso, ricoperta di terra e d'erba soffice e profumata. Il suo inizio è stato la morte. Avrebbe dovuto piangere un giorno tra le mie braccia, i primi di gennaio, e invece ha preferito mostrare il suo splendore nel silenzio profondo dell'oscuro crepuscolo. La mia bambina è una stella nel cielo. La guardi la notte, quando la volta notturna s'illumina del suo amore. Poi chiudi gli occhi e le sussurri: figlia mia, un giorno papà ti abbraccerà per sempre. Un giorno papà riuscirà a fissare il tuo volto in eterno. (scritto per mia figlia una fredda notte di gennaio)