venerdì 21 dicembre 2007

Enzo Bettiza e il mito ortodosso

Su Panorama di questa settimana un articolo da far accapponare la pelle. Con un finale da capogiro.
In "UE: 6 mesi caldi fra Slovenia e Kosovo" Enzo Bettiza fa paragoni arditi tra Slovenia e Kosovo, tra UE e Serbia/Russia. Secondo il giornalista Lubiana convincerà la Serbia a venire a patti pur di lasciare che una parte del suo territorio geografico e culturale si stacchi da sé per sempre. Anzi, secondo la mente brillante - come molte menti brillanti di Panorama - Lubiana conoscerebbe così bene Belgrado da poter dire al serbo 'in difficoltà': "Smettila di fare la vittima, ti aprirò le porte dell'Europa. Se vuoi il mio aiuto nella trattativa, devi aiutarmi a risolverla. Basta coi piagnistei e i miti ortodossi".
Insomma, l'antico collega di Montanelli, cioè mente brillante Bettiza, risolve la questione affermando che la cattolica-protestante Slovenia avrebbe l'autorità per dire al serbo che lui crede in miti ortodossi. Cioè, vista dalla prospettiva di un ortodosso, un eretico si permetterebbe di chiamare le credenze di un cristiano vero - quello che si sente di essere cioè l'ortodosso - 'miti ortodossi'.
Bettiza farebbe meglio a scrivere di Benedetto XVI e affini, il terreno che più gli compete. Parlasse della cattolicissima Croazia, la terra che ha dato i natali alla sua famiglia. Andasse a pregare con i monaci dell'Illiria. L'ortodossia la lasciasse agli ortodossi.

giovedì 20 dicembre 2007

Cavallo Pazzo è tornato!

Il presidente Bush sostiene l'indipendenza delle minoranze (o maggioranze) sui territori di altri Stati, in particolare il Kosovo e la Cecenia. Da sottolineare che il Kosovo da sempre è stato territorio culturale della Serbia ortodossa, e la Cecenia è russa dopo una guerra che è durata cinquant'anni, nella prima metà dell'Ottocento.
Gli indiani Lakota, una delle tribù Sioux più famose, ritengono non solo che i Trattati firmati con gli Stati Uniti in 150 anni di storia non hanno più valore, ma anche che non sono più cittadini degli Stati Uniti d'America, rivendicando il loro territorio, che si estende per ben cinque Stati. Una delegazione di responsabili Lakota ha sottolineato - in una conferenza stampa a Washington - che la nazione Sioux si ritira unilateralmente dai Trattati conclusi col governo federale americano, in quanto tutti i 33 Trattati sottoscritti (il più antico risale a 150 anni fa), «parole senza valore su carta senza valore», non solo non sono stati rispettati, ma sono stati più volte violati facendo sì che i Sioux fossero privati di cultura e usanze, e la loro terra gli venisse sottratta.
A questo punto è lecito chiedersi se il presidente Bush sarà così coerente da approvare anche le spinte indipendentiste dei nuovi Cavalli Pazzi.

martedì 11 dicembre 2007

Luttazzi, Grasso e gli specchi...

Ho ascoltato l'ultimo bel discorso di Aldo Grasso sul Corriere online. Da buon critico televisivo, Grasso ha sentito l'esigenza in questi giorni di evidenziare le problematiche legate alle accuse a Luttazzi (e la conseguente sospensione di Decameron), dando alle accuse stesse una base di prestigio intellettuale (?).
Il discorso comincia con un bell'encomio, sullo stile delle Vitae dei santi, in favore di Luttazzi - in particolare la carriera televisiva dei suoi primi anni, che viene contrapposta agli eccessi dell'ultimo periodo, alle volgarità che, secondo il critico, rispondono ad un bisogno spirituale - e liberatorio - del pubblico che segue gli spettacoli teatrali del comico. Insomma, secondo il critico, chi va agli spettacoli di Luttazzi lo farebbe quasi per un'esigenza di volgarità, come se già non ci fosse abbastanza volgarità in questa televisione, materia di lavoro del critico, in cui la fanno da padrone la guerra contro il terrorismo per la libertà (di chi?), la cronaca nera di Porta a Porta e consimili, la violenza della malapolitica italiana, la pornografia del pensiero televisivo di "culi, tette, soldi, successo, droga, impunità".
La parte finale del discorso recita: "Nelle reti non ci sono più le persone che amano seguire i programmi. Una volta per ogni programma c'era sempre un funzionario, dotato non solo di autorità, ma anche di molta autorevolezza, che seguiva i programmi, sapeva intervenire, sapeva correggere preventivamente... insomma, diceva: "No guarda, questo è troppo, insomma renditene conto." Faceva ragionare l'attore o chi per lui, e insomma poi alla fine si trovava la via d'uscita. Ecco, secondo me manca questo, manca... che non è controllo, è la voce della rete che interviene prima e si evita così poi quelle sgradevolezze come sono sempre le cacciate, come sono sempre le censure, come sono sempre questi episodi".
Insomma, nell'epoca della guerra preventiva, una bella censura preventiva! Il buon critico Grasso si arrampica sempre più in alto, ma lo specchio lo fa scivolare nel baratro della satira: probabilmente punta a prendere il posto di Luttazzi come conduttore di Decameron...

domenica 9 dicembre 2007

Il grottesco III: Luttazzi e i grassi a confronto

A favore della nuova tesi vaticana-Telecom-geronziana, e quindi di un piccolo complotto transpartitico contro la trasmissione di Luttazzi, ci sono alcuni elementi da cui non si può assolutamente prescindere:
1- ancora nessun telegiornale ha riferito la notizia (il TG3, il telegiornale più 'progressista', progredisce con lungo silenzio)
2- Ferrara il grasso pare non avere avuto finora alcun moto di indignazione (forse solo qualche moto di stomaco dopo l'abbuffata), anche se c'è chi dice che avesse mostrato la volontà di dimettersi se una posizione dura contro il comico non fosse stata tenuta
3- Aldo il grasso sulle pagine del Corriere scrive che "l'attacco a Giuliano Ferrara, gratuito e a freddo, greve e non grottesco" è un colpo contro il coraggioso direttore de La7 (ma il grasso Aldo conosce l'uso che la satira fa del grottesco?)
4- Aldo il grasso termina col scrivere che
"Berlusconi aveva ragione quando parlava di «uso criminoso del mezzo»" e "adesso non ci sarà più nessuna rete che lo chiamerà e non si può per tutta la vita fare i professionisti del martirio": ma - la domanda è lecita - per la grottesca descrizione se la sarebbe presa Ferrara o Berlusconi?
5- perché non è stata sospesa la replica del giovedì? il problema è nato solo il venerdì sera, cioè ad un giorno dalla nuova trasmissione... forse quando, saputo della nuova trasmissione, qualcuno ha inviato un ultimatum a La7...

Finché ci sarà la possibilità di poter esprimere in libertà pensieri e parole su internet, sarà garantita la libertà per tutti! Capito Levi-Prodi?

sabato 8 dicembre 2007

Il grottesco II: Luttazzi e Benedetto a confronto

Pian pianino - ma non da media ufficiali (ovviamente) - si farebbe sempre più chiara la vera ragione della nuova censura di Luttazzi. Pare che il comico stesse preparando una puntata in cui avrebbe toccato - tra i vari argomenti - l'ultima enciclica del Papa. Il Papa avrebbe quindi deciso - tramite i suoi servitori - di far valere il suo potere temporale su La7 - previa scomunica e passeggiata a Canossa da parte del vicedirettore dell'emittente televisiva.
In realtà Luttazzi al momento tace - o anzi - come ci ricorda la Guzzanti - ride mentre monta comunque l'ultima puntata - quella che poi non è andata in onda. La7 ha provato ad attaccare il comico con armi spuntatissime, e - sono sicuro - presto il comico risponderà con la sua arma migliore: tanta satirica cacca!

Il grottesco: Luttazzi e Sorokin a confronto

Di oggi la notizia che Luttazzi è stato defenestrato da La7 per aver offeso Ferrara. In una contrapposizione satirica e post-modernista ha dipinto un'immagine buffa senza freni inibitori: per sopportare la tragedia infinita dell'Iraq (e le menzogne dell'ex-presidente del consiglio), il comico pensa a Ferrara in una vasca da bagno con Berlusconi e Dell'Utri che gli orinano addosso, Previti che gli defeca in bocca, la Santanché in completo sadomaso che li frusta. I giornali come il Corriere - cioè quotidiani di Stato che si scagliano contro la Russia di Putin in nome della libertà e della democrazia, sono pronti a puntare il dito contro Luttazzi (vedi l'articolo di M.Volpe). Così fa anche una certa dirigenza politica de La7. Il confronto con la Russia è quantomai attuale.
Quando Vladimir Sorokin, noto scrittore russo, ha descritto una scena di sodomia tra Stalin e Krušev, è stato accusato di pornografia. I sostenitori di Putin hanno cominciato a fare una campagna attiva contro i suoi libri, "bruciandoli in piazza". Un'articolo del 2002 de La Stampa titola; «Stalin a letto con Krusciov: arrestate lo scrittore».
I giornalisti e i politici sono categorie malate: al loro interno ci sono comunità simbiotiche che andrebbero eliminate con un potente antibiotico.

martedì 4 dicembre 2007

Bondstil, strategia e guerra fredda

Dal 10 dicembre il Kosovo sarà finalmente indipendente... o meglio maggiormente dipendente dagli Stati Uniti che, se riterranno necessario, allargheranno la loro bella basetta di Bondstil per farla diventare la più grande base americana in Europa... eh sì, lo sai agli americani quanto gliene può fregare di quattro kosovari con le p...e al c...o! Le balle moderne sono un vero spasso!!!

Il grande capo

Il grande capo Bush ha telefonato al suo omonimo russo per congratularsi (dopo due giorni dalla vittoria del suo partito). E i giornali italiani rispondono in coro: "Augh grande capo Bush, tu hai finalmente convalidato le elezioni russe!". E scompare dalle pagine dei nostri quotidiani (allineati) la parola brogli. Mentre rimbombano le parole del grande capo "nucleare" e "Iran".

lunedì 3 dicembre 2007

Contraddizioni

Si parla di voto in Russia e di irregolarità. Grandi titoli sui giornali. Osce e Ue: voto irregolare. In Kosovo, invece, era tutto regolare...
Sempre più chiaramente si delinea un profilo dell'informazione così malata ... non c'è più speranza, non ci sarà alcuna redenzione del giornalismo.
Non capisco come sia possibile parlare di Russia senza - ad esempio - prendere in considerazione il popolo russo, senza conoscerlo, o amarlo e odiarlo allo stesso tempo. La maggior parte dei russi ama Putin. La vecchia babuška del paesino - lontanissimo dai centri importanti della Russia - vota Putin. Come vota Putin il commerciante o il professore. Esiste un dissenso, una minoranza. Un dissenso represso. Ma la Russia non considera dissensi, i russi amano la stabilità e la mano forte. Oggi come centocinquant'anni fa...
E se Putin è divenuto uno zar, questo lo si deve esclusivamente al popolo russo. Ci scandalizziamo della situazione Cecena? Per molti russi è una semplice questione interna. Per molti russi la Cecenia è come il nostro Alto Adige. L'unica differenza - ma sostanziale - è che noi italiani non ci sogneremmo mai di bombardare Bolzano.
Putin è una questione interna alla Russia, un fenomeno prettamente russo. Osce e Ue vengono dopo. E - forse - sarebbe il caso che nell'utilizzo delle proprie fonti, i giornalisti - assieme a Osce e Ue (e Stati Uniti che si nascondono sempre dietro tutto e tutti) - considerassero quanta percentuale della popolazione tali fonti rappresentino.
Un'informazione malata piena di contraddizioni e di falsità.