venerdì 31 ottobre 2008

Il rock è con la protesta!

Pino Scotto, con parole semplicissime, si esprime sulla protesta contro la 193 e la 197 e appoggia gli studenti. In sottofondo canzone evocativa dei Bauhaus con la voce di Peter Murphy che intona Bela Lugosi's Dead, di cui pubblico il testo:

White on white translucent black capes
Back on the rack
Bela Lugosi's dead
The bats have left the bell tower
The victims have been bled
Red velvet lines the black box
Bela Lugosi's dead
Undead undead undead
The virginal brides file past his tomb
Strewn with time's dead flowers
Bereft in deathly bloom
Alone in a darkened room
The count
Bela Logosi's dead
Undead undead undead


giovedì 30 ottobre 2008

30 ottobre 2008

Alcune foto di fronte al Ministero della Pubblica Istruzione. Non si vede alcuna tensione, come falsamente riportato dai mass-media.

Nella prima foto il "gruppo" di studenti universitari che si appresta a protestare di fronte al Ministero.




















Nella seconda foto il "gruppo" di studenti universitari che protesta di fronte al Ministero.




















Nella terza immagine tre rappresentanti dei dottorandi della Facoltà di Lettere di Tor Vergata: Alessandro, Raffaella e Laura.





















Ancora i tre dottorandi di Tor Vergata, con il loro silenzioso invito agli altri dottorandi, di coalizzarsi nella protesta contro la l.193/2008. Quanti dottorandi silenziosi infatti fanno il gioco di chi sfrutta il loro silenzio per accaparrarsi la ragione?

mercoledì 29 ottobre 2008

Referendum confusionale



Le notizie sono veramente la fonte della confusione tra la gente. E' tutto creato ad arte per guidare l'opinione pubblica verso posizioni precedentemente volute. Da chi?
Ci vogliono far credere che ci sia una lotta ai vertici, uno scontro parlamentare. Ci vogliono far credere che esista ancora un'opposizione, ma un'opposizione - in un paese democratico - è coesa! questa opposizione vuole invece solo altre future poltrone. L'opposizione veltrusconiana chiede il referendum... confonde le acque.
Non tutti i cittadini sanno infatti che le leggi verso cui protestano gli studenti sono due: la l.133/2008 (università e ricerca) e il dl.137/2008 (elementari e superiori) convertito in legge. Il secondo può essere abrogato con un referendum, il primo invece, in quanto parte di una finanziaria, può essere al massimo ridiscusso a novembre. Oggi gli studenti manifestavano sostanzialmente contro l'approvazione del dl.137, mentre Cossiga urlava: "Difendono i baroni". Insomma, un continuo uso dei mass-media pur di confondere la popolazione che subisce questa guerra mediatica. Mia madre crede, ad esempio, che oggi a piazza Navona i ragazzi dei centro sociali abbiano scatenato una rissa. In realtà è stato permesso ad un camioncino carico di mazze e bastoni di accedere nella piazza - una cosa inaudita! Con quale permesso? Chi ha dato l'ordine alla polizia di lasciar passare un mezzo privato in una piazza comunemente chiusa ai mezzi privati? Silenzio dei mass-media.
Gli occupanti della vettura erano tutti appartenenti ad un noto movimento giovanile di estrema destra. Come mia madre, gli italiani vengono continuamente ingannati da questa informazione da regime sudamericano. Ma in Italia il governo e l'opposizione agiscono in maniera più sottile, non hanno bisogno di stadi e desaparecidos. In Italia basta semplicemente il controllo totale dei media. E poi, una volta ottenuto questo, si può fare tutto il resto... anche distogliere l'opinione pubblica, con problemi creati ad arte, dalle future leggi porcata.
Piuttosto che referendum confusionali, proporrei di scegliere dal mazzo 5 leggi porcata votate dal parlamento negli ultimi 2 anni e raccogliere firme per un referendum abrogativo. Come dice lo zorro de noantri: loro non molleranno mai, noi neppure.

lunedì 27 ottobre 2008

Ricercatori e dottorandi in mutande

Ma cosa vogliono tagliare? Ma tagliassero i costi della politica, tagliassero le province, che sono una cosa inutile, accorpandole alle regioni. Dimezzassero i politici, si togliessero la scandalosa pensione dopo due anni, si avvicinassero ai livelli delle persone normali, scendessero dal piedistallo e si rimboccassero le maniche. E' facile fare falsa retorica, o cavalcare l'opinione pubblica con la costante propaganda e l'arte dei mezzi d'informazione di distorcere la realtà. Ma la realtà è quella che si vede in questa foto, è una realtà triste e amara. Libera ricerca in libero stato, dovrebbe essere il motto di questa riforma... e invece: la riforma non esiste!
Al nano & co una parola unica: vergognatevi, buffoni!
Mi fa specie che diecimila studenti di Forza Italia nei prossimi giorni sfileranno per difendere la riforma... neppure i giovani di AN hanno osato tanto, loro vicini alla base...
Ma forse questi studenti azzurri agiscono in questo modo perché dai baroni si passerà direttamente alla politica? Anche per loro, come per gli amici e parenti, ci sarà sicuramente un posto in una istituzione o in una fondazione... già sono riusciti a piazzare le mignotte in parlamento, e dunque al posto della meritocrazia - di cui prima sbandieravano l'importanza nel sistema universitario - si passerà alla politocrazia. I dottorandi e i ricercatori avranno uniformi azzurre con su scritto: MEDIOLANUM!

Good

Viggo Mortensen, alla festa del cinema di Roma, parla di Good, in cui un professore nella Germania degli anni Trenta diventa nazista. Cito le parole di Mortensen, tratte da un articolo sulle pagine del Corriere, che riguardano le dittature nella storia dell'uomo: «molti decidono semplicemente di votare il meno peggio, come può essere successo in Italia con Berlusconi, o nel mio Paese con Bush, spinti dalla paranoia e dalla paura. Ora chi l'ha fatto non può lamentarsi (...) I governi, buoni o cattivi, vogliono far pensare che quello che fa un individuo non conti, ma non è così. Ci sono sempre persone che trascorrono 24 ore al giorno a toglierci le nostre libertà personali. Se Barack Obama vennise eletto, gli andrà ricordato ogni giorno». Poi Mortersen ha affermato che per interpretare il ruolo del protagonista del film, un professore universitario collaborazionista, ha riflettuto «sul Brasile, l'Argentina, gli Usa negli ultimi otto anni e l'Italia sotto Berlusconi. Tutti i governi, qualunque sia la loro Costituzione, hanno come obiettivo primario la sopravvivenza, e il modo migliore per ottenerla è la vecchia regola del divide et impera. Sta ai cittadini chiedere qualcosa di diverso, perché ogni governo cercherà di schiacciare l'opposizione, creare un senso di sfiducia negli altri, puntando su temi come la sanità o accentuando la paranoia verso i propri vicini».

domenica 26 ottobre 2008

Ipnosi comunicativa

Narra l'agiografo, nella Vita Sancti Silvii Arcoriensis, che San Silvio da Arcore fu, nel corso della sua vita terrena, un uomo molto influente nel panorama socio-politico dell'italico stivale. Le parole di San Silvio venivano ripetute più volte dai mezzi di comunicazione, ed avevano una forte presa sulla società italica. Le lotte per la libertà (sua e dei suoi amici) fecero di San Silvio uno dei santi più significativi del XX, e fors'anche del XXI secolo. Narra l'agiografo che spesso San Silvio comunicasse informazioni differenti a giorni alterni, in base al dialogo esclusivo che il Signore aveva intavolato con lui. San Silvio da Arcore ascoltò la parola di Dio: "allontana i cattivi che pervertono i giovani e li scostano dalla strada della libertà (tua e dei tuoi amici)". E San Silvio immaginò una radicale riforma della scuola e dell'università. Per questo San Silvio chiamò a sè la Beata Mariastella da Leno, San Renato da Venezia, ed altri uomini pii colmi di spirito di libertà, e comunicò loro la volontà del Signore. Il progetto divino venne eseguito scrupolosamente, scuola ed università pubbliche vennero finalmente distrutte dalle fondamenta e ricostruite a immagine e somiglianza del Santo di Arcore. I malefici ricercatori nichilisti vennero condannati al fuoco eterno della Gehenna: morirono per fame nell'arco di sei mesi, e i loro spiriti dannati raggiunsero Satana all'Inferno. San Silvio da Arcore viene ancora oggi ricordato come il Salvatore della Patria, che liberò l'Italia dalla giustizia, dall'uguaglianza, dalla libertà dei comunisti nichilisti materialisti anarchici e facinorosi. E, al contempo, donò all'Italia un regime di giustizia, uguaglianza e libertà (per lui ed i suoi amici) che dura ancora oggi. Il giorno 29 settembre è dedicato alla memoria e al culto di San Silvio da Arcore.

venerdì 24 ottobre 2008

Lo sfascio


Ammettiamo che un giorno un ministro, spinto da un profondo legame con il mondo delle scuole private cattoliche, decida di assestare il colpo di grazia alla scuola pubblica. Ammettiamo pure che abbia in mente la dissezione dell'intero sistema scolastico e dell'università in favore degli enti di diritto privato. Ammettiamo ancora che il suo progetto serva per distogliere l'opinione pubblica da fatti più gravi. Ammettiamo infine che la stampa serva semplicemente come mezzo per influenzare l'opinione pubblica in un senso o nell'altro, in un dibattito inutile perché, semmai, si sarebbe dovuto parlare di riforma positiva, e non difettosa. L'italiano medio dorme d'un sonno profondo per colpa di mass-media corrotti. Oppure non sa più chi lo rappresenta, perché l'interpartito veltrusconiano è ormai realtà. Per questo, non ci è rimasto nient'altro da fare che organizzare il funerale per lo sfascio dell'Università.

giovedì 23 ottobre 2008

Divide et impera!


Alcuni raccontano storie lontane nel tempo. Storie di terroristi in un Ottocento pieno di fermento, guerre, rivoluzioni, massoneria. Un Ottocento in cui i sommovimenti politici partivano dalle università e si diffondevano, a stento, tra i contadini. Siamo in Russia, negli anni Settanta dell'Ottocento. L'istruzione statale comincia ad esser non esclusivo patrimonio di figli di nobili, ma fruibile anche da figli di funzionari statali, della borghesia, della popolazione ebraica. Componenti di un Impero in pieno fermento per le continue riforme di Alessandro II. E le voci dei reazionari che vorrebbero una minore apertura all'altro, il diverso. Immaginiamo che i rivoluzionari nascano in quelle università e comincino ad utilizzare metodi sempre più violenti per sovvertire l'ordine dello stato. Si potrebbe ipotizzare che dietro alcuni ci sia la mano occulta di un potere forte. E' stato più volte affermato che dietro a parte del terrorismo dei Settanta dell'Ottocento, ma anche nei decenni successivi, agisse il potere occulto di alcuni importanti reazionari che occupavano alte cariche dello Stato. Uno dei più noti romanzi russi degli ultimi anni, Il consigliere di Stato, di Boris Akunin, mostra quanto fosse importante l'apporto, per la destabilizzazione dello stato russo, dell'opera di un burocrate che muoveva di nascosto i fili della rivoluzione.

Altri raccontano storie vicine negli anni, o forse nei giorni. Immaginano che ci sia qualche potere occulto che abbia cominciato a pensare di sovvertire l'ordine costituito della Repubblica Italiana. O, forse, dicono, siano sulla buona strada per modificare pacificamente la Repubblica in uno stato altro, lontano purtroppo dalle democrazie occidentali. Queste persone affermano che, dietro a continui tentativi di modificare parti dell'organizzazione dello stato, si vogliano ottenere tre obiettivi fondamentali:
1) La lobotomizzazione dell'opinione pubblica, abbassandone sostanzialmente il livello culturale, e non permettendo più a tutti l'accesso all'istruzione pubblica garantito dalla Costituzione Italiana.
2) La divisione dell'opinione pubblica, attraverso lo scontro sociale, e la cruda opposizione tra le varie componenti dello stato, necessaria a garantire una stabilità di governo attraverso l'antico motto: divide et impera!
3) Il ricorso alla violenza attraverso l'uso della polizia nella gestione dell'ordine pubblico, affinché, intensificando lo scontro e aggravando la tensione, siano fomentate nuove forme di violenza.
Il risultato di tutto questo, raccontano alcuni, è l'abbassamento dei diritti e la diminuzione della libertà individuale, in nome del mantenimento (falso) di un ordine pubblico per permettere la piena sovversione, da parte di questo gruppo interpartitico, della democrazia italiana in un'opera silenziosa.

La conclusione, centocinquant'anni fa, fu piuttosto tragica. Nell'Impero russo, il 1 marzo 1881, lo zar riformista pagò con la vita la sua opera di apertura...

Dell'Italia, invece, non so nulla. Penso che dottorandi e ricercatori non si debbano più occupare di un'Italia che non li merita. Perché un paese che non finanzia la ricerca non è un paese civile. Penso che dottorandi e ricercatori debbano espatriare e dare lustro a stati civili degni di questo nome. Al "divide et impera" una sola risposta: addio!

mercoledì 15 ottobre 2008

Travagli per Travaglio

Travaglio è stato condannato per aver diffamato Previti, come dovrebbe apparire tra le righe di questo articolo tratto da L'Espresso di 6 anni fa.
Oltre al fatto che non si capisce in questa sede dove sia la diffamazione nei confronti di Previti, tutto l'articolo è costruito su carte giudiziarie e rivelazioni di pentiti attestate nei vari processi.
Insomma, la condanna a Travaglio ha l'unico scopo di tentare di screditare una persona che, per la precisione, non si può screditare. Non è la Bibbia, ma neppure un coglione. Eppure i giornali, senza entrare nel merito dell'articolo di 6 anni fa, titolano a gran voce della condanna di Travaglio. Non vi pare che in Italia le notizie siano date seguendo un preciso schema politico? La stampa in Italia è semplicemente uno strumento controllato di lotta, il Corriere - come altri quotidiani - sono mezzi asserviti a grandi gruppi industriali e di potere, i giornali sono il bubbone che getta pus di un sistema ormai malato e pericoloso. E, dunque, non ci rimane altro che PENSARE CON LA NOSTRA TESTA e NON MOLLARE MAI!