sabato 25 aprile 2009

Giornalismo approssimativo o ignoranza collettiva

In un articolo pubblicato oggi sul Corriere si commenta un terribile fatto di cronaca, e poi si sottolinea l'origine dei criminali, gli stupratori "slavi". L'articolo si chiude con una citazione dalle parole del vicesindaco di Milano De Corato:

«STRANIERI DELL'EST» -Il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato riferisce: «Dalle prime indagini sembra che i componenti della banda fossero slavi. Fatto che non stupirebbe, perché troppo violenze con finalità predatorie o sessuali sono commesse da stranieri dell'Est. Secondo il rapporto del Viminale romeni, albanesi e marocchini sono ai primi tre posti per numero di denunciati o arrestati. Ed erano sempre albanesi, clandestini e già espulsi, i rapinatori che hanno picchiato il povero orefice a Cinisello».

Io mi chiedo come si possa essere così approssimativi, come si possano dire certe cose senza mettersi una mano sulla coscienza. Bastava dire che a compiere lo stupro fossero stati "stranieri dell'est", ma perché andarsi ad imbarcare in discorsi che non competono ad un vicesindaco? Come fa a dire che si tratti di slavi, e poi sottolineare che i rapporti del Viminale incriminino romeni, albanesi e marocchini?
Innanzitutto i marocchini non sono europei, al massimo extracomunitari dell'Africa del Nord. Romeni e albanesi non sono poi affatto popolazioni slave, parlando i primi una lingua romanza e i secondi l'albanese, lingua indoeuropea a sé stante (forse addirittura legata all'antico messapico).
Chi sono gli slavi? Slavi sono polacchi, cechi, slovacchi, bulgari - e mi pare che non possano essere clandestini, essendo comunitari (come gli stessi romeni, non slavi) e dunque liberi di muoversi per la Comunità Europea. Altri slavi sono russi, ucraini, serbi, e così via.
Il problema dell'Italia è sempre lo stesso: la politica e l'informazione. Poi quando ci si mette l'ignoranza collettiva, la situazione si fa insostenibile.

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