lunedì 3 dicembre 2007

Contraddizioni

Si parla di voto in Russia e di irregolarità. Grandi titoli sui giornali. Osce e Ue: voto irregolare. In Kosovo, invece, era tutto regolare...
Sempre più chiaramente si delinea un profilo dell'informazione così malata ... non c'è più speranza, non ci sarà alcuna redenzione del giornalismo.
Non capisco come sia possibile parlare di Russia senza - ad esempio - prendere in considerazione il popolo russo, senza conoscerlo, o amarlo e odiarlo allo stesso tempo. La maggior parte dei russi ama Putin. La vecchia babuška del paesino - lontanissimo dai centri importanti della Russia - vota Putin. Come vota Putin il commerciante o il professore. Esiste un dissenso, una minoranza. Un dissenso represso. Ma la Russia non considera dissensi, i russi amano la stabilità e la mano forte. Oggi come centocinquant'anni fa...
E se Putin è divenuto uno zar, questo lo si deve esclusivamente al popolo russo. Ci scandalizziamo della situazione Cecena? Per molti russi è una semplice questione interna. Per molti russi la Cecenia è come il nostro Alto Adige. L'unica differenza - ma sostanziale - è che noi italiani non ci sogneremmo mai di bombardare Bolzano.
Putin è una questione interna alla Russia, un fenomeno prettamente russo. Osce e Ue vengono dopo. E - forse - sarebbe il caso che nell'utilizzo delle proprie fonti, i giornalisti - assieme a Osce e Ue (e Stati Uniti che si nascondono sempre dietro tutto e tutti) - considerassero quanta percentuale della popolazione tali fonti rappresentino.
Un'informazione malata piena di contraddizioni e di falsità.

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