sabato 3 novembre 2007

Ambasciate, Ministeri, ordine pubblico

La Romania chiede all'Italia di far luce sugli eventi che ieri sera hanno avuto luogo nella periferia di Roma. Tre cittadini rumeni sono stati malmenati da una squadra di "pogromsiki". Non ha però chiesto che sia fatta luce sui migliaia di delitti contro cose o persone che i cittadini rumeni compiono ogni giorno in Italia. Il razzismo è un fenomeno che nasce - oltre che da ignoranza - da un disagio. Cosa fa la Romania affinché quel disagio non sia più una delle componenti dalla forza distruttiva del razzismo? Qual'è l'impegno che ha nel sociale e nel settore dell'istruzione? La Romania chiede all'Italia di intervenire, la Romania - uno stato in cui la parola "legge" è pensata - più o meno - "alla Mastella".

2 commenti:

Sergio Mazzanti ha detto...

Sono totalmente in disaccordo con questo post. La Romania, per quanto ho potuto vedere quando ci sono stato, è un paese civilissimo, solo estremamente povero. Bucarest rappresenta una realtà a sè: come tutte le capitali mediterranee (e come la maggior parte delle capitali) convoglia quasi tutti i soldi del paese. In un paese con grandi difficoltà economiche è normale che lì si convogli anche la criminalità organizzata.
I "delitti contro persone e cose" non sono certo un'esclusiva dei rumeni: basti pensare che l'Italia è il paese che ha inventato la mafia...
I "pogrom" contro i rumeni sono il risultato di un avallo da parte delle autorità di un sentimento di massa, assolutamente comprensibile, ma che non deve essere condiviso dalle persone di cultura, nè dai governanti (= populismo). La massa si fa condizionare dalla contingenza del momento: mi hanno rubato dei rumeni = i rumeni sono tutti ladri; un rumeno ha violentato una donna = tutti i rumeni sono violentatori. E si arriva perfino a tutti i violentatori sono rumeni. Con questa stessa logica si è gridato contro "lo straniero" per la famosa strage di Erba...
Credo che noi persone di cultura dovremmo avere un atteggiamento più equilibrato e ragionato in queste questioni, avere uno sguardo complessivo e "complesso" della realtà. E' quello che dovrebbero fare anche i buoni governanti, ma qui siamo ai limiti dell'utopia.
Se non "ragionano" le persone di cultura, chi ragionerà?

Alessandro Cifariello ha detto...

Il padrone dell'hotel Ariston - vicino stazione Termini - vista l'entrata in Europa della Romania - ha pensato bene di investire a Bucarest. Ha comprato un albergo nella capitale rumena, e lì sono iniziati i guai. Non ti sto a raccontare tutto quello che è successo: il primo responsabile è lo stato rumeno! Assente! La situazione è quella del sud-Italia (sai bene quanto manchi lo stato e quanto forte sia la stretta della criminalità) ma - immagina - 100 volte peggiore. Alla fine ha dovuto vendere.
Gli stessi rumeni hanno paura dei loro confratelli. Ho conosciuto rumeni che si lamentano della situazione. Come si sentivano gli italiani onesti quando in America la mafia la faceva da padrone?