martedì 6 novembre 2007

Comprendere la vita

Oggi ci siamo e domani - chi lo sa'. Alla vita non c'è speranza se non viverla compiutamente. Non compiamo la nostra vita semplicemente riproducendo in altri la nostra essenza. Non sono solo i figli il nostro compimento. Non sono solo gli altri che ci permettono di sopravvivere. Ma siamo noi stessi, è in noi che la vita - la nostra vita - si compie e si conclude. Dobbiamo per questo abbandonarci all'inevitabilità dell'esistenza, oppure abbiamo il dovere di ribellarci al suo corso, modificandolo a nostro piacimento?

3 commenti:

Gianluca Gioia ha detto...

la mia domanda è: cosa ti ha spinto a scrivere questo post?

Alessandro Cifariello ha detto...

La morte di mio zio.

Gianluca Gioia ha detto...

Non dobbiamo abbandonarci, ma 'ribellarci' e vivere la vita compiutamente. Non dobbiamo sopravvivere, ma vivere.
...però non sono completamente d'accordo: un figlio, un libro, una torre, un albero ci rendono immortali.
Per me, ad esempio, Dante, Pasolini o Kubrick o Eiffel... non sono mai morti. Guarda Enzo Biagi. Il suo percorso non si è ancora concluso.